Connect with us

Golf

Anguilla, Caraibi in purezza tra golf, mare e celebrità

Published

on

Questa piccola, appartata isola delle Antille annovera 33 spiagge fra le più belle del mondo richiamando grandi nomi dello «star system». E lo splendido campo Aurora International firmato da Greg Norman è considerato il secondo miglior percorso del Caribe, dove pure la concorrenza non manca

Qui, nel cuore dei Caraibi, a poche miglia dal leggendario Mar dei Sargassi, sventolavano un tempo le bandiere dei Pirati, che ne avevano fatto una delle loro basi-rifugio. Oggi, più placidamente, sventolano le bandiere dello spettacolare percorso a 18 buche, firmato da Greg Norman, lo Squalo Bianco che in questi mari limpidi deve essersi ambientato molto bene tanto da aver disegnato, oltre a questo inserito nel lussuoso «Aurora Resort», altri campi di prestigio nelle varie isole (Portorico, Bahamas, Cayman).

Anguilla è Caraibi in purezza. Sulla sua superficie di 26 km per appena 5 di larghezza (a forma, appunto, di anguilla, da cui il nome proprio in italiano) si contano 33 spiagge ritenute, non a torto, tra le più belle del mondo. E, a visitarle, si fatica a stilare una classifica che peraltro potrebbe andare solo dal bellissimo al sublime.

Hugo Pratt aveva immaginato qui la residenza del suo Corto Maltese, che abitava nella vicina Antigua ma ogni tanto vi tornava a trovare qualche amico. E forse suggestionato dalle storie disegnate da Pratt, qui aveva costruito una bella villa sulla Shoal Bay, un altro uomo d’avventure, ma in carne ed ossa: Chuck Norris, che fra un combattimento contro Bruce Lee al Colosseo e una puntata della mitica serie “Walker Texas Ranger” (di cui è stato protagonista), vi si rifugiava spesso a riposare con sua moglie, e tenersi in forma nell’attrezzatissima palestra di casa o correndo sulla spiaggia. Oggi, 83enne e divorziato, Chuck non si fa più vedere sull’isola ma in compenso, proprio accanto alla sua ex villa (venduta e disponibile in affitto) ha una proprietà Denzel Washington e frequentatrici abituali risultano molte altre celebrità: da Leonardo Di Caprio a Paul McCartney, da Beyoncé a Liam Neeson, da Justin Timberlake a Michael Jordan che, da appassionato golfista, è stato avvistato, sigaro in canna, proprio sulle buche dell’Aurora International Course, in compagnia di un altro fuoriclasse dello sport americano, Derek Jeter, asso in pensione dei New York Yankees di baseball.

I turisti europei “normali” raggiungono l’isola atterrando sulla vicina Saint Martin con un volo diretto da Parigi o da Amsterdam oppure facendo scalo negli Stati Uniti (prima di una breve traversata a bordo di veloci motoscafi); loro, le “celebrities”, atterrano con voli privati al piccolo aeroporto turistico o sbarcano dagli yacht provenienti magari da St Barth o da St Kitts e Nevis, località caraibiche di gran tendenza, dove però la loro privacy è più a rischio. Anguilla, con la sua poca mondanità e la gentile accoglienza dei locali, garantisce un soggiorno più tranquillo, valore inestimabile per chi deve spesso difendersi dall’invadenza dei fan. Del resto gli anguillani hanno fatto dell’ospitalità, sommata alla straordinarietà delle loro spiagge, un vero e proprio valore aggiunto: nelle scuole tutti i ragazzi seguono un programma di studio, chiamato non a caso “Smile”, centrato sul senso dell’accoglienza. Una mossa accorta, considerato che il turismo è la risorsa economica più importante dell’isola che fa parte del Regno Unito, con un Governatore nominato da Re Carlo d’Inghilterra su consiglio del Parlamento britannico. Deve aver fatto breccia il programma di studi “Smile” e infatti è sempre con un sorriso che gli addetti a qualsiasi attività locale accolgono il turista.

 

Il campo, un gioiello firmato Greg Norman

L’acqua, la sabbia bianchissima, il mare che arriva a lambire i green di alcune buche. Gli elementi del bel campo disegnato da Greg Norman sono, anch’essi, tipicamente caraibici. Emozionante è lo spettacolo dal tee della buca 1, dove lo sguardo, volando sulle trasparenze del mare, spazia fino alle coste della vicina isola di Saint Martin. La sabbia è elemento dominante a contrasto col verde impeccabile e impeccabilmente mantenuto dei fairway duri, compatti, generosi con le traiettorie dei colpi che se ne avvantaggiano in lunghezza. Non solo i consueti bunker di green o di metà strada: no, è soprattutto l’ampiezza di molte “waste areas” a creare l’effetto cromatico e, anche, a pretendere molta precisione, specie sui tee shot, per non ritrovarsi un secondo colpo più delicato del normale.

L’acqua entra molto spesso in gioco e non solo sui colpi di partenza. L’ampiezza dei fairway perdona qualche errore di traiettoria ma se si esagera con lo slice o col gancio (e se non si valuta bene l’intensità del vento, gentile ma mutevole) sperare di non perdere la pallina è arduo perché la vegetazione a guardia del percorso è densa e fitta. Ne escono, con una certa frequenza, bellissimi esemplari di iguana di varie età, anche grandicelle. Non sembrano troppo preoccupate dal rischio di essere colpite da palline vaganti. Imperturbabili, magari appostate a bordo dei laghetti, paiono nutrire un’inopportuna fiducia nella precisione dei giocatori in campo.

Comunque, iguana a parte, la scoperta del campo procede di sorpresa in sorpresa: buche mai banali, sempre diverse l’una dall’altra, un disegno intrigante che sottopone a test ora la potenza, ora la precisione, ora la strategia. Un par 72 di 6.550 metri dai tee “Rock”, i più impegnativi che richiedono un livello di gioco “one digit”, di 6.190 dai tee “Ocean”, più abbordabili a livello medio. Ma sono previsti altri tre tee box (Sunrise, Sand, Coral) a disposizione delle signore o di chi non vuole (o non può) sfidare troppo il campo sul piano della potenza, dato che molto spesso bisognerà volare un bel tratto d’acqua per atterrare in fairway. Un grande campo, insomma, classificato dalla “Bibbia” del golf mondiale (“Golf Digest”) al secondo posto tra i percorsi esistenti nei Caraibi, dove pure la concorrenza non manca.

 

Aurora, un Resort a cinque stelle dove anche la cucina italiana è impeccabile

Il campo fa parte dell’Aurora Resort, uno dei più prestigiosi dell’isola, dove, comunque, la scelta di strutture pluristellate è molto ampia. L’Aurora si affaccia sulla Rendezvous Beach, una lunga falce di sabbia immacolata. Un recente investimento multimilionario della nuova proprietà (prima si chiamava Cuisinart) ne ha ulteriormente innalzato il livello. Con una scelta di 178 lussuose suite e ville tutte a ridosso del mare gli ospiti hanno a disposizione ogni tipo di opzione. Piscine, idromassaggi, parco giochi d’acqua per i bambini, una Spa ampia e attrezzatissima. Ma il fiore all’occhiello è la cucina, differenziata tra i sei ristoranti. D Richard’s (il nome del nuovo proprietario del Resort) è una steack house (unica di tutta l’isola) giusto davanti alla club house del campo da golf; Tokyo Bay, collocato nello stesso edificio della Sorana Spa, è il raffinato ristorante giapponese dove Federica, giovane e gentilissima Direttrice italiana dei Ristoranti, assiste e consiglia al meglio i clienti; Chef’s Table è il ristorante internazionale nel cuore del Resort, ai margini della grande piscina, dove si consuma anche la prima colazione. Il C Level e il Breezes sono i due locali a bordo spiaggia dove le grigliate di aragoste, gamberi e pesci sono l’ideale intermezzo a una giornata di mare. Ma per noi italiani l’appuntamento imperdibile è all’Oliva, ristorante che propone, grazie a un bravo chef romano, Riccardo Brian, piatti della nostra cucina rigorosamente interpretati e alimentati, come gli altri, dalle verdure coltivate sul posto nella farm di Aurora. Risultato (personalmente sperimentato da un romano, cioè chi scrive): una “Gricia” o una “Amatriciana” impeccabili (e tanto altro di nostro, naturalmente), qui nel cuore dei Caraibi, ben lontani da Trastevere o dal Colosseo.

Più che un cenno merita poi il nuovo Aurora Entertainment Park, molto vicino al campo da golf che dispone di un centro tennis di livello mondiale, campi da pickleball, parete da arrampicata, beach volley, bocce in terra battuta, campi da basket e un campo da minigolf a 9 buche oltre a un complesso di piscine per famiglie con parco acquatico, splash pad, piscina a ingresso zero, fiume lento tutto in via di completamento.

 

Spiagge, isolette e quel galeone affondato tre secoli fa

Si può essere maniaci di golf e, dunque, godersi l’Aurora International allo sfinimento, ma sarebbe impossibile non cedere al fascino delle spiagge anguillane. Sono 33 e tutte bellissime, abbiamo detto: sono anche tutte pubbliche e con una temperatura media annua di 28° (idem per l’acqua) non approfittarne sarebbe un delitto. Ogni baia, ogni spiaggia, ogni insenatura, ogni grotta ha caratteristiche uniche, per le rocce, il corallo o per le piante tropicali. C’è veramente una spiaggia per tutti i gusti, ed è obbiettivamente condivisibile il giudizio di “Condé Nast Traveller” (la più accreditata rivista turistica del mondo) secondo cui «Molte isole caraibiche sarebbero felici di avere almeno una delle 33 spiagge di Anguilla». La barriera corallina è l’ideale per un semplice snorkeling, sette parchi acquatici sono ideali per i sub più esperti, mentre da aprile a novembre può capitare di nuotare accanto a tartarughe marine neonate.

Ma tra le varie possibilità c’è anche una speciale avventura subacquea: il relitto di un vero galeone spagnolo del 18° secolo. El Buen Consejo affondò al largo della costa sud-est di Anguilla l’8 luglio 1772. La nave faceva parte di una flotta diretta in Messico per convertire gli abitanti. Tutti, passeggeri e ciurma, furono tratti in salvo. Successivamente un uragano affondò definitivamente El Buen Consejo. Da allora si perse anche la sua posizione ma il relitto fu poi individuato da un pescatore locale che condivise a lungo il suo segreto soltanto con il Dr. Raymond Knudsen, un subacqueo del Vermont, ad evitare che i cacciatori di tesori lo saccheggiassero. Infine il Governo ha autorizzato l’esplorazione del fondale e ha creato un parco-museo sottomarino accessibile in immersione.

Altra esperienza imperdibile è un’escursione su una delle isolette al largo di Anguilla. Prickly Pear si trova a poche miglia dalla costa di Anguilla ed ha spiagge bianche accecanti. Un’attenzione particolare merita la barriera corallina incontaminata di Prickly Pear dove fare snorkeling. Un’altra tappa irrinunciabile è Island Harbour, villaggio di pescatori: qui basta parcheggiare l’auto, fare un cenno con la mano e veder rapidamente arrivare una barca che vi condurrà in un paio di minuti a Scilly Cay, un atollo minuscolo rinomato per i suoi deliziosi piatti. Da non perdere assolutamente è una giornata a Sandy Island, che si trova proprio davanti a Sandy Ground: una macchia bianca di sabbia che risalta nel mare turchese. Simone e il suo team accolgono gli ospiti per coccolarli con cocktail e grigliate memorabili.

In conclusione, Anguilla, meta poco nota in Italia, è davvero una piccola gemma nel cuore dei Caraibi. È una destinazione di lusso, dove il lusso, oltre alle strutture alberghiere e all’impareggiabile qualità del mare, è rappresentato anche dalla quiete, dalla non-mondanità, dal relax garantito da un luogo quieto e appartato. Appartato, non certo noioso. Sulle varie spiagge è tutto un fiorire di piccoli locali e chiringuitos dove mangiare, gustare cocktail, ascoltare musica caraibica, spesso dal vivo e “pied dans l’eau”.

La stagione delle piogge, contenute, va da agosto a novembre, mentre quella dei cicloni inizia a giugno e finisce a ottobre. Il momento migliore è l’inverno, periodo che coincide con l’alta stagione turistica. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, il tempo è caldo e umido, ma in compenso i prezzi sono più contenuti.

Anguilla 1

 

Il mare lambisce le buche dell’Aurora International



 

                                   

La vista dal tee della 1 spazia fino alla costa della vicina isola di Saint Martin ma sono davvero tanti gli scorci spettacolari giocando all’Aurora International


                                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La luce del tramonto esalta il disegno delle buche di Greg Norman, che si fanno comunque apprezzare a ogni ora del giorno con differenti luminosità

 

           

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le buche non sono mai banali, sempre diverse l’una dall’altra: un disegno intrigante che sottopone a test ora la potenza, ora la precisione, ora la strategia

Golf

In vacanza a Mauritius con Beachcomber e il Golf Club Castello di Tolcinasco!

Published

on

BeachComber Tolcinasco 1

Premi ambitissimi in palio per la Coppa Commissione Sportiva disputatasi lo scorso 4 ottobre grazie a prestigiosi sponsor

BeachComber Tolcinasco 2 BeachComber Tolcinasco 3

BeachComber Tolcinasco 4

 

Il Golf Club Castello di Tolcinasco, a due passi da Milano, si conferma un punto di riferimento per ogni giocatore in Italia. Strutture e organizzazione soddisfano qualunque esigenza, come confermato dalla perfetta riuscita della Coppa Commissione Sportiva, gara disputatasi lo scorso sabato 4 ottobre sullo splendido campo firmato da “The King” Arnold Palmer, la leggenda del golf americano, che ha registrato la partecipazione di ben 111 soci sugli oltre 1.000 iscritti: uno dei Golf Club con il più alto numero di soci nel nostro Paese.

Importanti i premi in palio messi a disposizione da sponsor prestigiosi che hanno valorizzato l’evento, tra cui BMW by My Car Milano, Guess, Nikon e in particolare la catena Beachcomber Resorts and Hotels con le sue magnifiche location a Mauritius.

La competizione, su un campo in perfette condizioni, era basata sulla formula 18 buche Stableford 3 Categorie (1° lordo e 1°/2° netto di Categoria). Premi speciali: 1° Lady by Guess, 1° Senior by D’O (cena per 2 persone al ristorante stellato dello chef Davide Oldani), 1° “Nearest to the Pin” e “Driving Contest” by Nikon, fino agli ambitissimi 2 soggiorni di 6 notti per 2 persone presso gli esclusivi Beachcomber Golf Resort & SPA a Mauritius – Paradis e Trou Aux Biches – in collaborazione con House of Italian Golf, editore del sito Digitalbleisure.com.

Insomma, un grande successo! Claudio Miglio, AD di House of Italian Golf, ha premiato davanti a una folta platea i due vincitori dei premi Beachcomber: Andrea Mellerio e Oscar Calvi (nelle foto).

BeachComber Tolcinasco A

 

BeachComber Tolcinasco B


Tutti gli altri vincitori: Luca Marongiu, Piersergio Piccinetti, Nicolò Garanzini, Feliciano Lombardi, Dong Rip Lim, Ezio Daniele Lago, Jin Jun Cai, Laura Fadda, Gilberto Weissy, Marco Orsi, Simone Morlacchi e Sara Costa. Nelle foto seguenti, alcune delle premiazioni con le congratulazioni ai giocatori da parte del Presidente del Golf Club Emanuel Stilo e della Responsabile Segreteria Sportiva Cristina Parietti.

BeachComber Tolcinasco C

BeachComber Tolcinasco D

BeachComber Tolcinasco E

BeachComber Tolcinasco F

BeachComber Tolcinasco G

BeachComber Tolcinasco H

Continue Reading

Golf

Golf, vino, ospitalità: al Rosewood Castiglion del Bosco un evento speciale per tutti gli appassionati

Published

on

Dal 3 al 5 ottobre 2025 questo stupendo e unico campo privato d’Italia, nel cuore del Parco naturale della Val d’Orcia e famoso per il Brunello di Montalcino, ospiterà la Rosewood CdB Golf Cup, il primo torneo dedicato anche ai non soci

Il Rosewood Castiglion del Bosco è l’unico, bellissimo campo privato d’Italia, adagiato nel cuore del Parco naturale della Val d’Orcia e del territorio di produzione del Brunello di Montalcino: dal 3 al 5 ottobre ospiterà il primo torneo dedicato agli appassionati di golf, aprendo le sue porte anche a chi non è socio oppure ospite dello splendido Resort.

Rosewood Castiglion Del Bosco 1

Il programma dell’evento è particolarmente invitante: i partecipanti alla prima edizione della Rosewood CdB Golf Cup, durante il loro soggiorno di due notti in Suite, prenderanno parte a due giornate di gara. L’esperienza si concluderà con una cena di gala, accompagnata da una selezione di vini della tenuta.

In collaborazione con le altre proprietà Rosewood in giro per il mondo, il torneo riserverà ai vincitori premi prestigiosi, fra cui un soggiorno in una Premium Suite negli splendidi Golf Resort di Rosewood Kauri Cliffs e Rosewood Cape Kidnappers, in Nuova Zelanda, annoverati fra i più belli del mondo. 

Rosewood Castiglion Del Bosco 6

“La Rosewood CdB Golf Cup”, dice David Waters, General Manager & Director of Golf del Club, “segna un nuovo importante capitolo per Castiglion del Bosco, unendo i tre pilastri fondamentali della nostra tenuta – golf, vino e ospitalità – in un’unica esperienza esclusiva. Il nostro campo è uno dei migliori d’Europa e l’unico nel continente disegnato dal campione Tom Weiskopf, vincitore dell’Open Championship 1973 e purtroppo recentemente scomparso. Questo torneo è un invito rivolto ai golfisti internazionali più appassionati per scoprire l’essenza di ciò che rende Castiglion del Bosco così speciale”.

Rosewood Castiglion Del Bosco 7

 

Nicola Migheli, Managing Director di Rosewood Castiglion del Bosco, aggiunge: “La Rosewood CdB Golf Cup rappresenta un momento significativo per noi nel percorso di evoluzione della nostra offerta. Rosewood Castiglion del Bosco è una delle pochissime proprietà di lusso in Europa a coniugare ospitalità a cinque stelle con un campo da golf privato, una proposta unica per golfisti esigenti alla ricerca di esclusività e stile di vita raffinato in un’unica destinazione di lusso. Questo nuovo torneo ci consente di valorizzare appieno questa esperienza, rafforzando al contempo il nostro posizionamento all’interno del portfolio golfistico globale di Rosewood. Grazie alla stretta collaborazione con Rosewood Kauri Cliffs e Rosewood Cape Kidnappers, stiamo costruendo una solida presenza internazionale del brand nelle principali destinazioni golfistiche in giro per il mondo”.

Il pacchetto Rosewood CdB Golf Cup include:

  • Due notti in Suite presso Rosewood Castiglion del Bosco, per due persone.
  • Colazione giornaliera per due.
  • Due round da 18 buche.
  • Golf cart.
  • Attrezzatura a noleggio, se necessaria.
  • Accesso al campo pratica e alle strutture della Clubhouse.
  • Cena gourmet a quattro portate, abbinata ai vini della tenuta, incluso il Brunello di Montalcino.

Rosewood Castiglion Del Bosco 4

Un campo “firmato”

Il campo è opera di una delle firme più leggendarie del mondo del golf, il campione del British Open, Tom Weiskopf, ed è il suo unico progetto in Europa continentale.

Lo splendido percorso a 18 buche si integra armoniosamente tra le morbide colline e le valli della tenuta, rispettando un ambiente naturale di straordinaria bellezza e unicità.

Oltre a offrire un’inestimabile esperienza di gioco e di assoluta privacy, The Club a Castiglion del Bosco rappresenta uno stile di vita. I soci godono di un profondo senso di appartenenza e del piacere di essere attesi premurosamente a ogni loro visita. Ogni anno, The Club organizza eventi esclusivi, riservati ai propri soci, sia a Castiglion del Bosco sia nei Golf Club privati più prestigiosi al mondo.

Rosewood Castiglion Del Bosco 3

Novecento anni di storia

Rosewood Castiglion del Bosco è una tenuta di più di 2.000 ettari fondata da Massimo e Chiara Ferragamo.

Il Resort rappresenta la celebrazione della bellezza naturale della Toscana e del suo ricco patrimonio enogastronomico.

La tenuta, le cui origini risalgono a circa 900 anni fa, racchiude le antiche rovine del castello, una chiesa medievale e il borgo, lo storico villaggio che oggi costituisce il cuore pulsante del Resort.

Pensata come destinazione ideale per gli amanti del vino e della cucina, Rosewood Castiglion del Bosco ospita due ristoranti, un orto biologico, una scuola di cucina, la SPA e offre una selezione curata di attività ed escursioni per scoprire le meraviglie del territorio.

Completano l’offerta della tenuta, come detto, l’esclusivo campo da golf a 18 buche al quale gli ospiti di Rosewood Castiglion del Bosco hanno accesso privilegiato, nonché l’importante cantina dove si produce Brunello di Montalcino, tra le fondatrici del rinomato Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. 

Rosewood Castiglion Del Bosco 5

Per maggiori informazioni:

https://www.rosewoodhotels.com/en/castiglion-del-bosco

 

Continue Reading

Golf

Turismo golfistico: grande colpo per la Federazione Italiana Golf!

Published

on

Raggiunta un’intesa col Ministero per lo Sport e i Giovani e con quello per il Turismo: nuove opportunità in arrivo.

Federazione Italiana Golf

Da sinistra, Cristiano Cerchiai, Daniela Santanché e Andrea Abodi

L’obiettivo del protocollo d’intesa siglato mercoledì 3 settembre dal presidente della Federazione Italiana Golf, Cristiano Cerchiai, dal ministro per il Turismo, Daniela Santanchè, e dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, è chiarissimo: promuovere e sviluppare il turismo golfistico in Italia

L’obiettivo è favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici, lo sviluppo delle destinazioni minori, l’aumento della permanenza media dei visitatori e la massimizzazione degli impatti economici sul territorio in occasione di eventi e tornei.

Il turismo sportivo rappresenta una fetta significativa dell’economia dei viaggi, incidendo per circa il 10% sulla spesa turistica globale e con una crescita prevista del 17,5% tra il 2023 e il 2030. Si tratta di un settore con un forte effetto leva: ogni milione di euro investito dal pubblico genera circa 8 milioni da parte dei privati e quasi 21 milioni di ricavi complessivi nel sistema sportivo.

Nel comparto, il golf occupa una posizione di rilievo. Le stime indicano per il turismo golfistico un incremento annuo del 6% a livello internazionale.

L’Italia, in particolare, è già la quarta meta mondiale nelle preferenze dei viaggiatori di fascia alta appassionati di golf, subito dopo Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Lo sport è inoltre sempre più apprezzato dalle nuove generazioni, confermando il ruolo del golf come motore di sviluppo per il turismo futuro. Per rafforzarne la visibilità, il protocollo prevede anche l’utilizzo della piattaforma digitale italia.it e dei suoi canali social.

«Con questa intesa – sottolinea Santanchè – intendiamo promuovere e sviluppare il turismo golfistico, favorendo sinergie tra l’ecosistema del golf e il comparto turistico, anche attraverso azioni mirate e valorizzando il ruolo di Enit nella promozione di questo segmento».

«Come dimostra l’esperienza della Ryder Cup 2023 – prosegue il ministro – l’organizzazione di grandi eventi sportivi genera un impatto economico significativo: oltre 513 milioni di euro tra effetti diretti e indiretti. Il turismo golfistico, come indicato nel Piano Strategico del Turismo, è un asset di assoluta rilevanza, capace di attrarre un turismo di qualità, generare sviluppo e creare valore sui territori».

«Lo sforzo ora – conclude – è costruire una visione strategica condivisa: non possiamo più considerare il singolo campo da golf come un elemento isolato, ma parte di un sistema. Dobbiamo creare un network solido tra operatori e istituzioni, superando frammentazioni e mancanza di dialogo. Consideriamo il turismo golfistico una delle priorità, non solo perché rappresenta un segmento di qualità, ma per l’effetto moltiplicatore che genera sul territorio».

«Questo protocollo non rappresenta solo un’ulteriore tappa del percorso di promozione dello sport e della cultura sportiva – osserva Abodi – ma anche dei nostri territori, a partire dalla capacità di estrarre in modo sempre più efficace il potenziale del turismo golfistico. In questa chiave, uno dei principali obiettivi è favorire la destagionalizzazione, facendo anche leva sull’eredità della Ryder Cup 2023».

«In collaborazione con il Mitur – aggiunge Abodi – stiamo elaborando un piano di fattibilità per la costituzione di un fondo immobiliare golfistico dedicato prioritariamente al Sud Italia, che confidiamo possa essere uno strumento strategico per l’attuazione del protocollo».

«Il prossimo passo – annuncia Cerchiai – ci vedrà impegnati a sviluppare un piano strategico capace di posizionare il nostro Paese come una meta turistico-golfistica per i golfisti di tutto il mondo, valorizzando al contempo tutte le peculiarità artistiche, storiche ed enogastronomiche del nostro territorio. L’Italia ha il potenziale per diventare una delle destinazioni golfistiche più ambite e per rafforzare il marchio “Golf – Destinazione Italia“, grazie anche alla preziosa collaborazione dell’Enit».

Continue Reading

Golf

Golf, Padel Club, Spa, Team building: tutto all’ombra del Castello di Tolcinasco

Published

on

Golf club Tolcinasco apertura

A due passi da Milano, l’offerta del Circolo si espande per soddisfare ogni esigenza dei soci e dei numerosi frequentatori, incluso il nuovo MAIO Restaurant.

Pochi anni dopo la sua inaugurazione, avvenuta nel 1993, il Golf Club Castello di Tolcinasco ricevette una visita quasi insperata: davanti allo storico direttore Ivaldo Gianbisi e a Chiara Cerruti, allora Segretaria sportiva del Club, si presentò Arnold Palmer, la leggenda del golf americano, il fuoriclasse che, con le sue imprese, aveva reso finalmente popolare – costringendo le tv ad allestire le prime dirette dei tornei – uno sport che fino ad allora non era riuscito ad affiancarsi alle discipline più care al pubblico statunitense.

“The King”, come era stato ribattezzato Palmer per la sua messe di successi, era lì, alle porte di Milano, per verificare di persona come fosse stato portato a compimento il progetto di quel campo che recava proprio la sua firma. Un immediato passaparola riuscì a far confluire a Tolcinasco una piccolissima folla di soci, quasi increduli di poter ammirare da vicino il gioco di quel campione che aveva segnato un’era del golf. Sì perché Palmer volle giocare qualcuna di quelle 27 buche (più 9 deliziose executive par 3) che, con i suoi collaboratori, aveva immaginato sulla carta. Seguito dai pochi fortunati che avevano fatto in tempo a precipitarsi lì, Palmer chiese in prestito un driver a uno storico socio impegnato sul campo (l’ingegner Erminio Perrotta) dichiarandosi soddisfatto del lavoro compiuto anche se, qui e là, notò qualche dettaglio a suo giudizio migliorabile.

Golf club Tolcinasco 7

 

Con gli anni quel Circolo sorto all’ombra del maestoso castello visconteo da cui prende il nome è diventato uno dei più frequentati dell’area milanese. La sua vicinanza con il centro città (distante meno di mezz’ora in auto), le sue 27 buche (+9 appunto) che consentono sempre di giocare anche nei giorni di gara, la grandissima piscina ne hanno fatto un punto di riferimento importantissimo per gli appassionati. Le cinque edizioni dell’Open d’Italia ospitate dal 2004 al 2008, con la prima vittoria professionistica di Francesco Molinari nel 2006, lo hanno fatto conoscere anche al pubblico nazionale e internazionale.

Ormai da diversi anni, però, Tolcinasco ha puntato a un’articolata diversificazione della sua offerta sfruttando le altre opportunità che una struttura così ampia poteva offrire. 

Golf club Tolcinasco 2

 

La Spa 

Nessun altro Circolo di golf italiano mette a disposizione dei suoi frequentatori una Spa tanto grande e articolata. L’accesso può iniziare dal ”Percorso Kneipp”, percorrendo due vasche parallele con acqua, rispettivamente, a 32° e 20° di temperatura, ideali per stimolare la circolazione. Si può poi scegliere fra sauna finlandese o bagno turco, a seconda delle caratteristiche e delle esigenze fisiche di ciascuno, e successivamente immergersi nel frigidarium a 20° prima di tuffarsi nella grande piscina a 32° dotata di idromassaggi e cascata. A completare il percorso, docce emozionali a varie temperature che utilizzano giochi d’acqua uniti a cromoterapia e aromaterapia per stimolare i sensi. Gli idrogetti sono a goccioline nebulizzate, a cascata e a lama d’acqua. Infine, a chiudere l’esperienza, l’area relax.

Golf club Tolcinasco 8

Il Padel Club 

Sull’onda del successo di questo sport, il Circolo si è dotato, in collaborazione con la AB Padel di Nicola Amoruso e Alessandro Budel, di sei campi da padel, di cui tre coperti, subito frequentati in massa dagli appassionati, tanto da ospitare anche eventi agonistici nazionali e internazionali. Molti soci golfisti hanno scoperto lo sport che più è cresciuto nel mondo in termini di diffusione negli ultimi anni, affiancandolo al gioco sul green.

 

Golf club Tolcinasco 10

Team building

Una sala congressi da 120 posti e una sala riunioni da 20 rendono Tolcinasco la location ideale per giornate di Team building, come hanno potuto felicemente sperimentare molte aziende che lo hanno scelto. Se, per definizione, il Team building ha l’obiettivo di migliorare la comunicazione relazionale all’interno di un gruppo di lavoro, motivare l’affiatamento tra i membri del team, rafforzare lo spirito di squadra e valorizzare la performance complessiva in vista di un obiettivo, il Circolo risponde perfettamente a tutte queste esigenze. La sala congressi può ospitare i momenti teorici e illustrativi, le altre strutture e il campo sono ideali per tradurre in pratica i concetti di coesione, collaborazione e spirito di gruppo. La disponibilità di maestri di golf esperti e la possibilità di accompagnare anche neofiti del gioco, ad esempio sulle 9 buche executive, aggiungono altre opportunità a quelle occasioni di ritrovo e apprendimento delle tecniche di raggiungimento degli obiettivi.

Golf club Tolcinasco 11

Ristorazione, novità in vista

Proprio con l’intento di migliorare sempre più la sua offerta non solo per le esigenze dei soci ma anche per eventi, convention aziendali, incontri finalizzati al Team building, il Circolo ha stipulato in luglio un accordo con MAIO Group, società leader in Italia nel campo della ristorazione, dell’ospitalità e del catering. Lavori di ristrutturazione programmati in agosto consentiranno in settembre l’apertura del nuovo MAIO Restaurant, pensato non solo per i soci del Club ma anche per chi desidera trascorrere giornate piacevoli in un luogo ricco di proposte per tutti, dal golf al parco, dalla piscina al tennis, alla Spa, con lo sfondo del castello. Il progetto prevede un restyling in due fasi, affidato allo studio di architettura di Giorgia Longoni, a partire dal ristorante, che rappresenta il cuore dell’esperienza MAIO, sempre sotto la supervisione dell’Executive Chef Luca Seveso, seguito poi nei mesi seguenti dal bar, rinnovando l’identità del luogo ma con un’attenzione alla grande tradizione di questo storico Golf Club.

Golf club Tolcinasco 3

Continue Reading

Golf

Terme di Saturnia, dove il golfista fa finalmente pace con l’acqua

Published

on

Nel cuore della Maremma toscana tra sport, benessere ed enogastronomia d’eccellenza.

Fra i golfisti e l’acqua c’è un difficile rapporto, inutile negarlo. Ruscelli, fiumiciattoli, laghetti disseminati lungo i percorsi da architetti tanto geniali quanto, a volte, crudeli diventano ostacoli insidiosi e spesso fatali per le traiettorie dei loro colpi. E infatti sono decine di migliaia le palline ripescate per ogni singolo campo dalle società specializzate nel recupero subacqueo e nella commercializzazione sul fiorente mercato di seconda mano.

Terme di Saturnia 1

Ebbene se c’è un posto nel mondo dove anche il golfista più “idrofobo” (quello cioè che alla vista di un pur minimo specchio d’acqua non riesce più a prodursi in uno swing decente che sorvoli agevolmente l’ostacolo) può finalmente riconciliarsi, e con enorme gratificazione, con l’acqua, questo è certamente lo splendido Resort golfistico “Terme di Saturnia”, nel cuore della Maremma toscana.

Noto per le sue acque termali uniche al mondo riconosciute dalla comunità scientifica per le sue proprietà terapeutiche, Terme di Saturnia comprende un Resort 5 *, membro di The Leading Hotels of the World con 124 camere e suite, un’area Day SPA con piscine termali, idromassaggi, percorsi vascolari, sauna, argillarium accessibile anche da ospiti esterni che non soggiornano presso il Resort, un’area Medical & SPA che offre trattamenti SPA, cure termali, consulenze mediche specialistiche ed esami diagnostici.
Ma tutte queste opportunità legate all’acqua e ai poteri terapeutici di quella sorgente a 37,5 gradi di temperatura scoperta e utilizzata già ai tempi degli antichi romani sono a un passo dalle 18 buche di un campo da golf da campionato (par 72 di 6.316 metri di lunghezza, su 70 ettari molto mossi) che già da solo, col suo disegno sfidante e tecnico, vale ampiamente il viaggio.

 

IL CAMPO DA GOLF
Il campo da golf delle Terme di Saturnia è la “gemma verde” del Resort.
Immerso nel suggestivo paesaggio della Maremma toscana, è stato progettato nel 2008 dall’architetto californiano Ronald Fream – Golf Plan. Il percorso offre 18 buche par 72 adatte a giocatori di tutti i livelli.

Terme di Saturnia 3

Realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente, il campo valorizza le caratteristiche naturali del territorio toscano. Ostacoli d’acqua, bunker di sabbia e green ondulati incastonati tra ampi dislivelli creano scenari e panorami unici, trasformando ogni partita in un’esperienza in grado di lasciare un ricordo indelebile.
Il Golf Terme di Saturnia ha conseguito due prestigiosi riconoscimenti per l’impegno dimostrato verso la sostenibilità ambientale: la certificazione GEO e il premio “Impegnati nel Verde”, ottenuti grazie all’adozione di pratiche di manutenzione responsabili e a basso impatto ambientale in grado di preservare la flora e la fauna naturale.
La presenza della calda Sorgente termale di Saturnia (37,5°C) e il clima mite della Maremma Toscana rendono Terme di Saturnia Natural SPA & Golf Resort la destinazione ideale per giocare a golf tutto l’anno.
Il Driving Range, situato a pochi metri dal Resort, dispone di 43 postazioni di cui 9 coperte, permettendo la pratica del gioco in qualsiasi condizione meteorologica.

 

LA SPA
La pluripremiata SPA di Terme di Saturnia si distingue per la sua solida vocazione medicale e per l’approccio integrato al benessere. La presenza di figure specializzate consente di definire dei percorsi personalizzati di “Medical Golf” pensati per prevenire e trattare le patologie classiche del golfista.
L’efficacia di questi programmi risiede nella sapiente combinazione tra il potere rigenerativo dell’acqua termale, ricca di zolfo e altri minerali, con trattamenti fisioterapici mirati, ideati per ripristinare l’equilibrio muscolare e articolare permettendo di ritrovare l’armonia dello swing.

Terme di Saturnia 5

 

I RISTORANTI

A Terme di Saturnia il golf diventa parte integrante di un’esperienza che supera i confini dello sport non solo grazie ad un binomio unico di golf e benessere termale ma anche per via di un’esperienza culinaria in cui l’autenticità e i sapori della tradizione definiscono un’offerta di eccellenza.
Il Resort ospita due ristoranti che portano sulla tavola dei clienti i prodotti tipici del territorio.
Il 1919 Restaurant, affacciato direttamente sulla suggestiva Sorgente termale, propone una cucina contemporanea in un ambiente raffinato e moderno.
La Stellata | Country Restaurant, situato all’interno di un tipico casale maremmano immerso nel verde (un tempo clubhouse del campo), unisce la tradizione con la contemporaneità. La cucina, fortemente legata alla cultura culinaria locale, si fonda su un profondo rispetto per i prodotti locali. La griglia a vista, dove vengono esaltati i sapori delle carni del territorio, garantisce un ambiente intimo e accogliente.

Terme di Saturnia 6

UNA DESTINAZIONE PER TUTTO L’ANNO
Tutte queste caratteristiche sono state riconosciute in campo internazionale: infatti l’Hotel è stato premiato come primo in Italia e settimo in Europa dai UK Condé Nast Readers’ Choice Awards 2024, e inserito nella Top 5 SPA Resort del 2022 e 2023 di Travel + Leisure.
Le già ricordate caratteristiche della millenaria sorgente, la cui acqua sgorga come detto a 37,5°C di temperatura, rendono Saturnia la meta ideale per una vacanza golfistica anche e forse soprattutto fuori stagione. La possibilità di rigenerarsi immergendosi nell’acqua tiepida dopo 18 buche nei giorni invernali è un’esperienza unica. Sotto l’acqua, un pavimento naturale di rocce; sopra l’acqua un cielo stellato.
E, uscendo dal Resort, il fascino della Maremma toscana, regione ricca di storia e tradizione: un connubio perfetto tra bellezze naturali, patrimonio culturale e un’offerta enogastronomica d’eccellenza.
Le acque termali millenarie, conosciute come detto sin dall’epoca etrusca e romana per le loro proprietà rigeneranti, scorrono tra paesaggi collinari incontaminati e borghi medievali come Montemerano e Pitigliano.
Oltre alla ricchezza storica, questa terra offre un autentico viaggio nei sapori: vini pregiati, oli extravergini di oliva di grandissima qualità e i piatti tipici della tradizione maremmana raccontano l’identità profonda di un territorio ancora genuino e ospitale.
E allora, si torna alla premessa. Se c’è un posto dove finalmente il golfista possa fare pace con l’acqua, questo è certamente Saturnia.
Chissà, finalmente anche i golfisti più accaniti finiranno col concordare con l’antico detto latino “Aqua optima rerum”, cioè in pratica “niente di meglio dell’acqua”. Basta che non inghiotta le loro palline sul campo.

Continue Reading

Consigliati per voi

Copyright © 2025 Digital BLeisure. Digital Bleisure è un marchio di House of Italian Golf Srl Sede Legale: Via Cino del Duca 5, 20122, Milano P.Iva I-10597880961 info@digitalbleisure.com