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Speciale Sud Ovest Sardegna

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Pan di Zucchero - Nebida

Una vacanza nella Sardegna del Sudovest offre un’immersione profonda e dettagliata nelle meraviglie naturali, storiche e culturali che si differenziano molto da quelle di altre zone più conosciute dell’isola. Quest’area, caratterizzata da una varietà paesaggistica mozzafiato che va dalle spiagge incontaminate e acque cristalline a siti archeologici o minerari di inestimabile valore, rappresenta un tesoro di biodiversità e storia.

Questa zona ospita alcune delle località più affascinanti e uniche dell’isola, ciascuna con le sue peculiarità e bellezze da scoprire.

Vi vogliamo descrivere brevemente il percorso che parte da Nora a Piscinas. Percorso lungo che si può fare con calma trovando una soluzione di alloggio nella zona da prendere come punto di partenza per delle escursioni.

La spiaggia di Nora, situata vicino al parco archeologico omonimo a Pula, offre una combinazione unica di bellezze naturali e patrimonio storico. Oltre al valore balneare, la spiaggia di Nora è rinomata per il suo contesto storico, inclusa la vicinanza alle antiche rovine romane assolutamente da vedere e la antichissima chiesa di Sant’Efisio, importante per la tradizionale processione religiosa del primo di Maggio.

Chia: la nostra seconda tappa, è una delle località più celebri per le sue spiagge di sabbia finissima e acque trasparenti. Il mare turchese e la natura rigogliosa fanno da cornice a spiagge come Su Giudeu, un paradiso per gli amanti del kite e del surf e per chi cerca relax immerso nella bellezza. L’antico villaggio di Bithia, i resti archeologici e le torri costiere raccontano la storia di questo luogo, mentre le dune di sabbia e la macchia mediterranea offrono scenari naturali indimenticabili.

La costa Sud da Capo Spartivento a Teulada

Proseguendo lungo la costa, dopo un passo che presenta uno spettacolo straordinario, incontriamo Tuerredda, una spiaggia che è un gioiello del Mediterraneo. Con la sua sabbia bianca e le acque calme e cristalline, Tuerredda è il luogo ideale per gli appassionati di snorkeling, che qui possono esplorare un fondale ricco di vita marina.

Capo Malfatano offre scenari selvaggi e incontaminati, un tratto di costa dove la macchia mediterranea incontra il mare, e dove le torri costiere raccontano storie di antichi avvistamenti e difese contro gli invasori. Molto bello il sentiero che porta alla torre.

A Porto Tramatzu, la spiaggia si distingue per le sue acque calde e poco profonde, ideali per le famiglie e per chi vuole semplicemente godersi un tuffo rinfrescante con vista sulle colline circostanti.

Capo Teulada, punto più meridionale della Sardegna è sinonimo di natura selvaggia. Questa zona, poco accessibile in quanto zona militare e per questo ancora più particolare, è caratterizzata da piccole cale e spiagge nascoste, dove il silenzio è rotto solo dal rumore delle onde e dal vento spesso presente. Il capo e tutta la zona circostante sono raggiungibili solo via mare con escursioni in gommone o pescaturismo. Cala Zafferano, accessibile anche lei esclusivamente via mare è uno dei segreti meglio custoditi. Le sue acque color smeraldo e la sabbia finissima di corallo rosa la rendono una meta ambita per chi cerca esclusività e bellezza naturale.

Proseguendo sulla costa si apre un grande scenario su una spiaggia immensa che parte a ovest di Capo Teulada e arriva Porto Pino. Durante l’estate viene aperto un varco che attraversa la zona militare e perette di arrivare con facilità alla spiaggia di Is Arenas Biancas. Dotati di acqua ed ombrellone si può passare una giornata su una spiaggia unica contornata da delle dune enormi e dove è possibile vedere al largo i due isolotti rocciosi del Toro e della Vacca, molto scenografici.

Porto Pino è celebre per le sue dune di sabbia bianchissima, le acque turchesi e la pineta che offre riparo nelle giornate calde. Porto Pino è il luogo ideale per chi cerca tranquillità e bellezza e con piccole strutture alberghiere.

Dove alloggiare in Sardegna

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Sant’Anna Arresi: Questa località, famosa per la sua frazione di Porto Pino, offre una combinazione unica di spiagge sabbiose, dune e stagni costieri. La cultura e le tradizioni locali arricchiscono l’esperienza, con eventi musicali e sagre che celebrano la ricchezza enogastronomica del territorio.

Immersa in una pianura tra stagni e il golfo di Palmas, Masainas offre paesaggi di straordinaria bellezza naturale. La sua vocazione agricola si unisce a una ricca offerta di attività all’aria aperta, rendendola ideale per gli amanti della natura. Da vedere la spiaggia di Porto Botte. Si dice che su questa spiaggia nel 1323 sbarcò Alfonso d’Aragona che iniziò una occupazione della Sardegna e che durò per quasi 300 anni.

Il Lago della diga di Tratalias

Entrando per pochi chilometri nella campagna si raggiunge Tratalias. Questo paese venne sfollato per ridurre i rischi di un crollo della diga a monte appena costruita. Il centro storico egregiamente ristrutturato e che circonda la Chiesa romanica di Santa Maria di Monserrato offre un esempio di come si presentasse un paese sardo centinaia di anni fa. Il paese è completamente disabitato a parte qualche bar o ristorante e merita sicuramente una visita.

I Romani avevano unito l’Isola di Sant’Antioco alla costa ed un ponte romano è visibile entrando nel paese. Porticciolo di fascino, Sant’Antioco, l’antica Sulki (e da qui il nome del Sulcis) si rivela con le sue case colorate e i profumi invitanti dei suoi ristoranti sull’acqua. La sua storia millenaria, testimoniata da musei e siti archeologici, si intreccia a una natura selvaggia e spiagge da sogno, rendendola una meta imperdibile per chi cerca un’esperienza autentica. Proseguendo verso ovest si raggiunge Calasetta paesino tutto bianco, molto greco, è possibile prendere il traghetto per Carloforte.

Carloforte, località unica sull’Isola di San Pietro si distingue per le sue radici liguri, conservando lingua e cultura dei suoi fondatori coloni dell’isola di Tabarka in Tunisia riscattati dagli arabi dai Savoia. A seguito della loro liberazione gi venne assegnata l’Isola di San Pietro. Carloforte, con i suoi carrugi e scorci pittoreschi, offre un mix affascinante di storia, cultura e bellezze naturali, tra cui spiagge incantevoli e una cucina ricca di specialità locali basate sulla cucina ligure abbinata a quella sarda. Una escursione al faro è obbligatoria in quanto in una posizione dominante sul mare e dove godere il tramonto.

Portoscuso, villaggio di pescatori ricco di storia e tradizioni. La sua posizione privilegiata di fronte all’isola di San Pietro e le sue spiagge incantevoli ne fanno una meta affascinante per scoprire l’autenticità della Sardegna marittima.

La piazza principale di Portoscuso

Con la sua Marina e le spiagge ambrate, Gonnesa incanta per la varietà dei suoi paesaggi e per le sue acque limpide. La storia mineraria della zona aggiunge un ulteriore livello di interesse, con la possibilità di esplorare antiche miniere e apprendere di un passato industriale affascinante.

Carbonia nasce negli anni ’30 per ospitare le decine di migliaia di minatori che arrivarono da tutta Italia quando vennero aperte le miniere di carbone dal regime fascista per sopperire alle esigenze energetiche date dall’autarchia. Da visitare le miniere Serbariu.

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La miniera di Serbariu a Carbonia. Foto d’epoca

Iglesias, città d’arte e storia, Iglesias custodisce un ricco patrimonio culturale, con chiese medievali, musei e un centro storico affascinante. La sua posizione permette facili escursioni nella natura circostante, tra foreste, montagne e coste rocciose.

Proseguendo verso nord incontriamo Nebida, paesino con una passeggiata a filo di roccia che porta ad un punto panoramico incredibile dove si può vedere dall’alto il famoso Pan di Zucchero e Porto Flavia. Quest’ultimo non è un vero e proprio porto ma un’apertura delle miniere sul mare dove in passato venivano scaricati sulle navi i minerali estratti. Una escursione nella sua miniera porta a questa finestra sul mare che domina proprio da sopra il Pan di Zucchero scoglio con un mare turchese imperdibile.

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Le miniere abbandonate di Buggerru prima di Piscinas

Proseguendo per Buggerru e Portixeddu, con le loro storie di miniere e di mare, si incontrano percorsi di trekking e di scoperta culturale, immersi in scenari naturali di grande impatto.

La spiaggia di Piscinas

Avendo il tempo e percorrendo in auto una zona mineraria con delle strutture industriali con architetture uniche si torna al mare alla mitica spiaggia di Piscinas. La zona circostante questa spiaggia è uno dei deserti più grandi d’Europa punteggiati da ginepri secolari ed una escursione vale il viaggio per raggiungerla.

Il Deserto di Piscinas

La Sardegna del Sudovest, con le sue località ricche di fascino, storia e natura incontaminata, rappresenta una destinazione di viaggio imperdibile, capace di offrire esperienze uniche e indimenticabili a tutti coloro che desiderano esplorarne le meraviglie. ​​

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Foto: Roberto Canedoli

Food & Wine

Valtellina: Terra di Montagne, Vini e Tradizione Alpina

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La Valtellina è una valle alpina situata nella Lombardia settentrionale, al confine con la Svizzera, che si estende per circa 120 chilometri. Circondata dalle maestose Alpi Retiche, è una terra ricca di tradizioni, paesaggi mozzafiato, e rinomata per la sua produzione vitivinicola di qualità. La Valtellina è una destinazione ideale per gli amanti della natura, dello sport e del buon cibo, grazie alla sua combinazione di montagne imponenti, borghi pittoreschi e una tradizione enogastronomica di alto livello.

Oltre a essere una meta di riferimento per gli appassionati di sci in inverno e trekking in estate, la Valtellina è celebre per i suoi vini Nebbiolo, coltivati su suggestivi terrazzamenti che si arrampicano sui ripidi pendii della valle. La regione offre una varietà di esperienze, dalle escursioni sulle sue vette fino alla scoperta delle sue terme e borghi storici.

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Il paesaggio e il territorio

La Valtellina offre un paesaggio estremamente diversificato, caratterizzato da alte montagne, colline terrazzate e fertili pianure lungo il fiume Adda. La valle è protetta dalle Alpi Orobie a sud e dalle Alpi Retiche a nord, offrendo una cornice spettacolare per chi desidera esplorare la natura incontaminata. Le vette più alte, come il Bernina e il Disgrazia, offrono escursioni per tutti i livelli, dai sentieri facili alle arrampicate più impegnative.

Uno dei tratti distintivi della valle sono i terrazzamenti viticoli costruiti a mano dai viticoltori nel corso dei secoli. Questi terrazzamenti, sorretti da muri in pietra a secco, ospitano i vigneti di Nebbiolo, da cui nascono alcuni dei vini più pregiati d’Italia, come lo Sforzato di Valtellina e il Valtellina Superiore DOCG. Passeggiando tra i vigneti, è possibile godere di viste spettacolari sulle montagne circostanti e scoprire i piccoli borghi agricoli sparsi lungo la valle.

Cosa fare e vedere in Valtellina

1. Bormio e le sue terme: La città di Bormio è una delle località più famose della Valtellina, conosciuta per le sue sorgenti termali naturali, attive sin dai tempi dei Romani. Le Terme di Bormio offrono un’esperienza di benessere unica, con piscine all’aperto affacciate sulle montagne. Durante l’inverno, Bormio è una rinomata località sciistica.

2. Sentiero Valtellina: Un percorso ciclabile ed escursionistico di oltre 100 chilometri che attraversa la valle da Colico a Bormio. Perfetto per chi desidera esplorare la regione a contatto con la natura, il sentiero offre viste spettacolari sui vigneti, i boschi e il fiume Adda.

3. Stelvio: Il Passo dello Stelvio è uno dei passi alpini più famosi d’Europa, meta ambita dai ciclisti e dagli appassionati di motori per i suoi tornanti e la sua spettacolare altezza di 2.758 metri. In inverno è anche una delle poche località in Europa dove è possibile sciare tutto l’anno.

4. Livigno: Famosa per essere una zona franca, Livigno è una destinazione perfetta per chi cerca lo shopping duty-free e offre numerose attività outdoor, come sci, trekking e mountain bike. In estate, i sentieri di Livigno attirano appassionati di escursioni e di ciclismo su sterrato.

5. Val Masino e le terme di Bagni di Masino: Questa valle laterale della Valtellina è perfetta per chi ama il trekking e l’arrampicata, con il famoso Sentiero Roma che attraversa le montagne. Dopo una giornata di escursioni, le Terme di Bagni di Masino sono il luogo ideale per rilassarsi.

6. Vini della Valtellina: Gli amanti del vino non possono perdersi una visita alle cantine locali. Il vino più famoso della regione è lo Sforzato, ottenuto da uve Nebbiolo appassite, che dà vita a un vino rosso potente e aromatico. Le cantine offrono tour con degustazioni per scoprire i segreti della vinificazione valtellinese.

7. Sondrio: Capoluogo della provincia, Sondrio è una cittadina piacevole da visitare, con il suo centro storico ben conservato e il Castello Masegra, che domina la città. Sondrio è anche un punto di partenza ideale per esplorare i vigneti circostanti.

8. Chiavenna e le sue crotti: Chiavenna, situata vicino al confine svizzero, è famosa per i suoi crotti, grotte naturali utilizzate come cantine per la stagionatura del vino e del formaggio. Qui è possibile gustare i piatti tradizionali valtellinesi come i pizzoccheri e la bresaola.

9. Valtellina per gli sport invernali: Oltre a Bormio e Livigno, la Valtellina offre altre rinomate stazioni sciistiche come Aprica e Madesimo, perfette per chi ama lo sci alpino, lo snowboard e il freeride.

10. Tirano e il Trenino Rosso del Bernina: Tirano è un importante snodo ferroviario e il punto di partenza del celebre Trenino Rosso del Bernina, che attraversa le Alpi fino a St. Moritz in Svizzera. Questo treno panoramico offre un viaggio indimenticabile tra ghiacciai, montagne e laghi alpini.

Quando visitare la Valtellina

La Valtellina è una destinazione per tutte le stagioni. In estate, le giornate sono perfette per le escursioni, le passeggiate in bicicletta e la scoperta dei borghi storici. In inverno, le stazioni sciistiche offrono impianti di prim’ordine per sciatori e snowboarder. La primavera e l’autunno sono ideali per chi desidera godere di un clima mite e partecipare alle sagre locali, dove i prodotti tipici, come il vino, i formaggi e i salumi, sono protagonisti.

Che tu sia un amante della natura, un appassionato di enogastronomia o un avventuriero in cerca di sport all’aria aperta, la Valtellina saprà offrirti un’esperienza indimenticabile immersa nelle bellezze delle Alpi italiane.

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Foto di Aldo Gallo da Pixabay

Foto di Domenico Farone da Pixabay

Foto di Andrea Pók da Pixabay

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Food & Wine

Le migliori zone in Italia per la cucina a base di funghi in autunno

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Porcini

L’autunno in Italia è la stagione perfetta per gli amanti dei funghi, poiché le foreste si riempiono di profumi e sapori che trovano la loro massima espressione nei piatti tipici regionali. Da nord a sud, ci sono diverse zone che offrono la migliore cucina a base di funghi, ciascuna con le sue tradizioni e ricette uniche.

1. Piemonte – Langhe e Monferrato

Il Piemonte è senza dubbio una delle regioni più rinomate per la cucina autunnale a base di funghi. Le colline delle Langhe e del Monferrato offrono un’abbondanza di tartufi bianchi e funghi porcini, che arricchiscono piatti come i tajarin ai funghi, la polenta con funghi trifolati e la classica bagna cauda. Durante la stagione autunnale, nei ristoranti e nelle trattorie locali vengono proposte degustazioni di piatti a base di funghi freschi, spesso raccolti nelle vicine foreste di castagni e querce.

In particolare, il tartufo bianco di Alba è una delle prelibatezze più celebri, ma anche i porcini trovano un posto d’onore nei piatti locali. Le fiere dedicate al tartufo e ai funghi attirano visitatori da tutto il mondo, offrendo l’opportunità di degustare piatti gourmet accompagnati dai rinomati vini locali come il Barolo e il Barbaresco.

2. Trentino-Alto Adige – Dolomiti e Val di Fiemme

Nel Trentino-Alto Adige, le foreste alpine sono il paradiso dei funghi porcini, finferli e ovuli. In autunno, le valli come la Val di Fiemme, la Val di Fassa e l’area delle Dolomiti offrono una straordinaria varietà di piatti a base di funghi selvatici. Le trattorie e i ristoranti della zona propongono ricette che uniscono la tradizione italiana con l’influenza tirolese, come i canederli ai funghi, gli spätzle con funghi e la polenta con funghi misti.

Durante i mesi autunnali, molte località della regione organizzano eventi e mercati dedicati alla raccolta dei funghi, in cui è possibile acquistare prodotti freschi e assaporare i piatti della tradizione montana. I funghi vengono spesso serviti insieme a salumi e formaggi locali, come lo speck e il formaggio Puzzone di Moena.

3. Toscana – Mugello e Casentino

La Toscana è un’altra regione che offre una cucina autunnale ricca di piatti a base di funghi, soprattutto nella zona del Mugello e del Casentino, dove i boschi di faggi e querce sono perfetti per la crescita dei porcini. Qui, i funghi vengono utilizzati per arricchire zuppe rustiche, come la ribollita o la pappa al pomodoro, ma anche per condire pasta fresca come le pappardelle ai funghi porcini.

Nel Mugello, i funghi porcini vengono celebrati con sagre ed eventi che riuniscono produttori locali e chef. Non mancano neppure le versioni arrosto o trifolate, servite con carne alla brace, o i funghi fritti, una vera specialità della cucina contadina toscana.

4. Umbria – Monti Sibillini e Valnerina

L’Umbria, con le sue foreste e colline, è conosciuta come il cuore verde d’Italia, e in autunno diventa una meta perfetta per chi ama i funghi. Le zone più rinomate per la raccolta e la cucina a base di funghi sono i Monti Sibillini e la Valnerina. I funghi porcini, ma anche chiodini e finferli, vengono usati in ricette tradizionali umbre, come la strangozzi ai funghi porcini o le zuppe di farro con funghi misti.

In Umbria, i funghi vengono spesso serviti con cacciagione o carne, come il cinghiale, creando piatti dal sapore robusto e rustico. Le sagre dedicate ai funghi e ai prodotti del sottobosco, come il tartufo, sono l’occasione perfetta per assaporare queste prelibatezze in ambienti suggestivi e tradizionali.

5. Emilia-Romagna – Appennino Reggiano e Modenese

L’Emilia-Romagna, e in particolare l’Appennino Reggiano e Modenese, è un’altra zona dove i funghi sono protagonisti della cucina autunnale. Le trattorie locali offrono piatti classici come le tagliatelle ai funghi porcini e i funghi fritti, preparati secondo le ricette di una lunga tradizione contadina.

In queste zone, i funghi sono spesso abbinati a prodotti tipici dell’Emilia-Romagna, come il Parmigiano Reggiano e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, creando un connubio di sapori unico e inconfondibile. Le sagre del fungo sono particolarmente sentite, con mercati dove si possono acquistare porcini freschi e secchi, oltre a degustazioni di piatti tradizionali.

6. Calabria – Sila

Nel sud Italia, l’altopiano della Sila, in Calabria, offre un ambiente perfetto per la crescita dei funghi porcini e altre varietà di funghi selvatici. Le fresche foreste di pini e abeti della Sila sono rinomate per la raccolta di funghi che vengono utilizzati nella cucina locale. Piatti come la pasta con funghi porcini e salsiccia o i funghi alla griglia sono tipici di questa zona, che combina i sapori del bosco con la tradizione culinaria mediterranea.

Dall’arco alpino al sud della Calabria, l’Italia offre una straordinaria varietà di regioni dove i funghi sono protagonisti indiscussi della cucina autunnale. Ogni regione ha le sue peculiarità, ma tutte condividono una profonda passione per i sapori autentici del bosco e le tradizioni culinarie che li esaltano.

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Foto di Silvia da Pixabay

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Food & Wine

Valdobbiadene: Cuore del Prosecco e della Tradizione Veneta

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Valdobbiadene vineyards

La zona di Valdobbiadene

Situata nel nord-est dell’Italia, in provincia di Treviso, Valdobbiadene è una delle zone più rinomate al mondo per la produzione del Prosecco Superiore DOCG. Questo affascinante territorio collinare, inserito nel contesto delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2019 per il suo paesaggio agricolo unico, modellato da secoli di viticoltura eroica e tecniche tradizionali.

Valdobbiadene si trova a pochi chilometri da Treviso e a circa un’ora di auto da Venezia, rendendola una destinazione perfetta per una gita di un giorno o un soggiorno più lungo per chi desidera esplorare le eccellenze enogastronomiche del Veneto.

Il paesaggio e il territorio

Il paesaggio di Valdobbiadene è caratterizzato da dolci colline ricoperte di vigneti, che si estendono a perdita d’occhio. Questi pendii, spesso ripidi e difficili da coltivare, sono lavorati ancora oggi a mano dai viticoltori locali, un processo definito “viticoltura eroica” per l’impegno che richiede. Le colline sono interrotte da piccoli borghi e antiche case coloniche che raccontano la storia di una regione profondamente legata alla terra e alla tradizione vinicola.

I terreni calcarei e ben drenati, insieme a un clima mite e ventilato, creano le condizioni ideali per la coltivazione della vite Glera, l’uva utilizzata per la produzione del Prosecco Superiore DOCG. È qui, in queste colline, che nascono i vini spumanti apprezzati in tutto il mondo per la loro freschezza, eleganza e delicatezza.

Il Prosecco Superiore DOCG

Valdobbiadene è conosciuta in tutto il mondo per essere la patria del Prosecco Superiore DOCG. La denominazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) è il massimo riconoscimento per i vini italiani e garantisce la qualità e l’origine controllata del Prosecco prodotto in questa zona.

Il Prosecco di Valdobbiadene Superiore DOCG si distingue per la sua finezza e freschezza. Questo vino spumante, leggermente fruttato e floreale, si abbina perfettamente con una vasta gamma di piatti, dagli antipasti ai dessert, ed è particolarmente apprezzato come aperitivo. Esistono diverse versioni di Prosecco: Brut, Extra Dry e Dry, che si differenziano per il loro livello di zuccheri residui, consentendo di trovare il giusto abbinamento per ogni occasione.

Una delle sottozone più importanti di Valdobbiadene è il Cartizze, un’area collinare di circa 107 ettari che produce il Prosecco più pregiato e ricercato. Il Prosecco Superiore di Cartizze è considerato un vero gioiello enologico, famoso per la sua complessità aromatica e il suo sapore elegante.

Cosa fare e vedere a Valdobbiadene

Oltre alla scoperta dei vini locali, Valdobbiadene offre una serie di attività culturali e naturalistiche che permettono di apprezzare appieno il territorio:

1. Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene: Questo itinerario panoramico attraversa i vigneti della zona, offrendo la possibilità di visitare cantine locali, degustare vini e conoscere da vicino le tecniche tradizionali di vinificazione.

2. Visita alle cantine: Molte cantine storiche aprono le loro porte ai visitatori, offrendo tour guidati nei vigneti e nelle cantine. Qui puoi scoprire i segreti della produzione del Prosecco e partecipare a degustazioni.

3. Passeggiate tra i vigneti: Il paesaggio di Valdobbiadene è perfetto per passeggiate rilassanti tra i vigneti. I percorsi escursionistici permettono di immergersi nella natura e ammirare viste panoramiche mozzafiato.

4. Cartizze: Una visita alla sottozona di Cartizze è imperdibile. Qui, oltre ai vigneti pregiati, potrai ammirare un paesaggio unico e goderti un Prosecco Superiore in un ambiente suggestivo.

5. San Pietro di Barbozza: Questo piccolo borgo situato nelle colline di Valdobbiadene è famoso per la sua produzione di vini e offre panorami meravigliosi e un’atmosfera tranquilla.

6. Cison di Valmarino: Un borgo medievale vicino a Valdobbiadene, famoso per il Castello di Castelbrando, una delle più antiche fortezze d’Europa, e per i suoi eventi culturali e sagre locali.

7. Follina: Questo borgo è noto per la sua splendida Abbazia di Santa Maria, uno dei migliori esempi di architettura cistercense in Veneto, e per le sue acque termali.

8. Monte Cesen: Se ami le escursioni, il Monte Cesen offre percorsi trekking tra natura incontaminata e vedute panoramiche straordinarie che spaziano dalle Dolomiti al mare Adriatico.

9. Villa dei Cedri: Nel centro di Valdobbiadene, questa villa storica è circondata da un parco lussureggiante ed è il luogo perfetto per passeggiate rilassanti.

10. Eventi enogastronomici: Durante l’anno, Valdobbiadene ospita numerosi eventi legati al vino e alla cucina locale, come la Primavera del Prosecco e la Fiera di San Gregorio, che celebrano le eccellenze enogastronomiche del territorio.

Quando visitare Valdobbiadene

Il periodo migliore per visitare Valdobbiadene è la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e i vigneti offrono uno spettacolo di colori. La vendemmia, che si svolge tra settembre e ottobre, è un momento speciale per immergersi nella cultura vitivinicola locale e partecipare alle degustazioni dei vini appena prodotti.

Anche l’estate è un’ottima stagione per visitare Valdobbiadene, con eventi all’aperto e numerose attività tra le colline, mentre l’inverno, con il paesaggio innevato delle montagne circostanti, offre un’atmosfera intima e accogliente, perfetta per esplorare le cantine e assaporare un bicchiere di Prosecco.

Valdobbiadene è una destinazione perfetta per gli amanti del vino, della natura e della cultura, offrendo un’esperienza autentica nel cuore del Veneto.

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Foto di Francesco Foti da Pixabay

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Italia

Gennargentu, Sardegna: Esplorando in autunno il paradiso naturale nel cuore della Sardegna

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Costumi sardi

La zona del Gennargentu

Il Gennargentu, situato nella Sardegna centro-orientale, è la catena montuosa più alta dell’isola e rappresenta una delle aree naturali più incontaminate e selvagge d’Italia. Il massiccio, che include il Parco Nazionale del Gennargentu e del Golfo di Orosei, offre un incredibile paesaggio montano con vette che superano i 1800 metri, profonde gole, foreste secolari e panorami mozzafiato. Autunno è la stagione perfetta per visitare questa regione, quando le temperature sono miti e la natura si tinge di colori caldi, offrendo un’esperienza unica per gli amanti delle escursioni, della fauna selvatica e della cultura sarda.

Dove andare

1. Punta La Marmora: La vetta più alta della Sardegna, con i suoi 1.834 metri, offre panorami spettacolari che si estendono fino al mare. Durante l’autunno, i sentieri che portano alla cima attraversano foreste di lecci e roverelle, regalando ai visitatori uno scenario pittoresco. Le escursioni verso Punta La Marmora sono tra le più emozionanti e impegnative del Gennargentu, ma ricompensano gli sforzi con una vista che spazia su tutta l’isola.

2. Orgosolo e i suoi murales: Se ti trovi nella zona del Gennargentu, una visita al borgo di Orgosolo è d’obbligo. Famoso per i suoi murales, che raccontano la storia e la cultura locale, Orgosolo è immerso tra le montagne del Gennargentu. In autunno, il borgo è un luogo tranquillo e affascinante, dove puoi esplorare l’arte all’aperto e gustare i piatti tipici della Barbagia.

3. Supramonte e Gola di Gorropu: Parte integrante del Parco Nazionale, il Supramonte è una vasta area calcarea con profonde gole, doline e grotte. Tra queste, la Gola di Gorropu è una delle più profonde d’Europa e offre un’esperienza di trekking unica. In autunno, le temperature più fresche rendono le escursioni più piacevoli, e il paesaggio diventa ancora più suggestivo grazie ai colori autunnali della vegetazione.

4. Fonni: Questo è il paese più alto della Sardegna e rappresenta un punto di partenza ideale per esplorare il Gennargentu. Fonni è noto per le sue tradizioni e per la produzione di dolci sardi come il sebadas. In autunno, Fonni è immerso in un’atmosfera autentica e accogliente, perfetto per chi vuole vivere la Sardegna più vera.

Cosa fare in autunno

1. Escursioni e trekking: Il Gennargentu è un paradiso per gli amanti del trekking. In autunno, i percorsi diventano meno affollati e più accessibili, grazie al clima mite. Oltre alla salita a Punta La Marmora, ci sono numerosi sentieri che attraversano foreste di querce, faggi e macchia mediterranea, dove è possibile avvistare animali selvatici come il muflone, l’aquila reale e i cinghiali.

2. Raccolta dei funghi: Le foreste del Gennargentu sono rinomate per la ricchezza di funghi, in particolare i porcini. In autunno, molti abitanti locali si dedicano alla raccolta dei funghi, e alcune sagre e fiere paesane offrono l’opportunità di assaggiare piatti tipici a base di funghi freschi.

3. Visita ai nuraghi e siti archeologici: Il Gennargentu è anche una zona ricca di storia. I nuraghi, le antiche torri in pietra che risalgono all’età del bronzo, sono sparsi in tutta l’area. Tra i siti più affascinanti c’è il Nuraghe Arvu e il Villaggio di Tiscali, un antico insediamento nascosto in una dolina carsica, raggiungibile solo con una suggestiva escursione.

4. Degustazione di prodotti locali: L’autunno è la stagione delle sagre, in particolare delle sagre del vino e della castagna. I paesi del Gennargentu offrono specialità culinarie come il porceddu (maialino sardo arrosto), il pane carasau, i formaggi pecorini e i dolci sardi. Partecipare a queste sagre è un modo perfetto per scoprire le tradizioni enogastronomiche della Sardegna.

5. Mountain bike e ciclismo: Gli amanti della mountain bike troveranno nel Gennargentu numerosi sentieri e percorsi impegnativi che attraversano boschi, altipiani e vallate. Il clima autunnale è perfetto per queste attività, e offre la possibilità di esplorare la zona in modo dinamico.

6. Birdwatching e osservazione della fauna selvatica: Con l’arrivo dell’autunno, il Gennargentu diventa un’area ideale per gli appassionati di birdwatching. Qui è possibile avvistare rapaci come il falco pellegrino, il biancone e l’aquila reale, oltre a una grande varietà di uccelli migratori che passano per la zona durante questa stagione.

L’autunno nel Gennargentu è un’esperienza indimenticabile. Questa regione montuosa, poco frequentata dal turismo di massa, offre una natura incontaminata, tradizioni autentiche e una varietà di attività per tutti i gusti. Che tu sia un appassionato di escursioni, un buongustaio o un amante della storia e della cultura sarda, il Gennargentu saprà sorprenderti e regalarti un’autentica immersione nella bellezza della Sardegna.

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Immagini di Sardegna Turismo

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Italia

Taormina: Tra Storia, Cultura e Delizie Culinarie

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Taormina

Taormina, gioiello della Sicilia, è una città avvolta dal fascino e dal mistero della sua lunga e affascinante storia. Situata su un promontorio che domina il Mar Mediterraneo e il vulcano Etna, Taormina è considerata una delle destinazioni turistiche più eleganti e affascinanti dell’intera isola.

Breve Storia di Taormina

Secondo le fonti antiche, Taormina (Googlemaps) sarebbe stata fondata dai Siculi nel 396 a.C. Successivamente, nel 358 a.C., Andromaco, padre dello storico Timeo, raccolse i superstiti della vicina città di Naxos, distrutta dal tiranno Dionigi I di Siracusa, e li condusse sul Monte Tauro, dando vita all’insediamento di Tauromenion, da cui deriva il nome attuale della città.

Sotto la dominazione romana, Taormina conobbe un periodo di prosperità, con la ristrutturazione di numerosi reperti architettonici greci e la realizzazione di nuove opere, come le famose “Naumachie“, un terrazzamento con una cisterna collegata a un acquedotto.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Taormina divenne capitale della Sicilia bizantina, per poi essere conquistata dagli Arabi, distrutta e ricostruita. Nel 1079, la città fu conquistata dai Normanni di Ruggero d’Altavilla, che le garantirono un lungo periodo di prosperità.

Cosa Vedere a Taormina

Tra i principali luoghi di interesse di Taormina, spiccano:

Teatro Greco: Risalente al III secolo a.C., il Teatro Greco è uno dei monumenti più famosi della città, con una spettacolare vista sull’Etna e sul Mar Mediterraneo.

Naumachie: Imponente terrazzamento romano con una cisterna e un acquedotto, testimonianza dell’importanza di Taormina in epoca romana.

Corso Umberto I: Elegante via pedonale, cuore pulsante della città, ricca di negozi, caffè e ristoranti.

Duomo di Taormina: Maestosa cattedrale in stile gotico-catalano, risalente al XV secolo.

Castelmola: Suggestivo borgo medievale a pochi chilometri da Taormina, con una splendida vista panoramica.

Palazzo Corvaja: Palazzo Corvaja, una fortezza medievale in pietra che fu la sede del Parlamento Siciliano nel XV secolo, si distingue per il suo suggestivo cortile interno, ricco di rilievi, finestre ad arco di epoca cristiana e influenze arabeggianti. Il primo piano ospita un museo e una galleria d’arte, mentre al piano terra si trova l’ufficio di informazioni turistiche.

I Migliori Ristoranti di Taormina

Taormina è anche una meta gastronomica di prim’ordine, grazie alla sua cucina tipica siciliana e alla presenza di numerosi ristoranti di alta qualità.

Tra i migliori locali della città si segnalano:

  • CANNOLI: La Pignolata Guinness Cannoli Since 1978 – Valutazione: 4.5/5, 857 recensioni, Website,  Indirizzo: Corso Umberto I, 154, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $-$$
  • PISTACCHIO: Novè – Valutazione: 4.5/5, 304 recensioni, Website, Indirizzo: Via Bagnoli Croci, 33, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $$-$$$
  • Ristorante Aranciara – Valutazione: 4.5/5, 1.338 recensioni, Website:, Indirizzo: Corso Umberto I, 82, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $$-$$$
  • L’Arco dei Cappuccini Ristorante Taormina – Valutazione: 4.5/5, 818 recensioni, Website, Indirizzo: Via Teatro Greco, 59, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $$$-$$$$
  • Al Giardino – Valutazione: 4.5/5, 1.221 recensioni, Website, Indirizzo: Viale San Pancrazio, 55, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $$-$$$
  • Ristorante Piazza Badia – Valutazione: 4.5/5, 730 recensioni, Website, Indirizzo: Piazza Duomo, 1, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $$-$$$
  • Restaurant Armònia – Valutazione: 4.5/5, 216 recensioni, Website, Indirizzo: Via Guardiola Vecchia, 6, 98039 Taormina ME, Italia, Fascia di prezzo: $$$-$$$$

Taormina, con la sua storia millenaria, la sua bellezza paesaggistica e la sua eccellente offerta gastronomica, rappresenta una meta imperdibile per chiunque voglia immergersi nell’affascinante cultura della Sicilia.

Dove soggiornare a Taormina

Taormina offre un grande numero di soluzioni di ospitalità. Alberghi di ogni fascia e noti per la l’ospitalità tipica siciliana.

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